Dente del giudizio: infiammazione ed estrazione
Il dente del giudizio, altrimenti definito 3° molare o “ottavo”, erompe solitamente tra i 18 e i 25 anni, ma può verificarsi un’eruzione anche più tardiva.
Nei casi in cui il dente rimane incluso, l’inclusione può essere totale o parziale.
Dente del giudizio parzialmente incluso
- la corona del dente è parzialmente visibile in bocca;
- lo spazio che si crea tra dente e gengiva risulta difficile da mantenere pulito con le normali pratiche di igiene orale;
- si possono verificare più frequentemente disturbi di origine infettiva a livello della gengiva , fino all’insorgere di una pericoronite.
E’ definita pericoronite un’infezione della gengiva attorno al dente del giudizio che provoca un dolore da moderato ad acuto che si irradia anche alla mandibola con conseguenti problemi di masticazione.
Dente del giudizio: inclusione totale
- la corona del dente è completamente coperta ed invisibile in bocca.
Tra i sintomi più fastidiosi dati dall’eruzione del dente del giudizio abbiamo le infiammazioni gengivali che si manifestano con sanguinamento, dolore, gonfiore e arrossamento dei tessuti che circondano il dente. Le infiammazioni possono essere causate anche da: un accumulo di placca e tartaro, il fumo, il diabete, la gravidanza e alcuni farmaci. Anche le lesioni parodontali e cariose possono infiammare i tessuti del cavo orale.
Nel caso di gengiva infiammata a causa del dente del giudizio, il soggetto presenterà i seguenti sintomi:
- gengiva dolente in corrispondenza del dente (angolo della mandibola);
- gengiva arrossata;
- gengiva gonfia;
- possibile irradiamento del dolore a livello dell’orecchio;
- difficoltà alla masticazione e difficoltà ad aprire la bocca;
- ingrossamento dei linfonodi del collo;
- febbre;
- accumulo di materiale purulento (pus);
- alito cattivo.
Quando estrarre il dente del giudizio
L’odontoiatria tende a conservare i denti del giudizio in condizioni di spazio favorevoli, se normalmente sviluppati e posizionati in arcata.
La cosa fondamentale è che l’infiammazione non venga sottovalutata e curata subito.
E’ inevitabile procedere alla loro estrazione nei seguenti casi:
- quando è evidente l’assenza di spazio per l’eruzione in arcata;
- quando sono fonte di dolore e patologia;
- se causano danni al dente vicino;
- quando tendono ad assumere un’inclinazione non corretta;
- quando possono essere responsabili di tasche parodontali e dunque di riassorbimento osseo;
- quando ritenuti responsabili del sovraffollamento dentale
- per facilitare altri trattamenti come ricostruzioni, ortodonzia, implantologia, ecc…
Come qualsiasi altro intervento chirurgico, l’estrazione dentaria può causare alcuni effetti collaterali che sono:
- infezione;
- residui radicolari;
- rischio di frattura mandibolare in pazienti anziani con osteoporosi;
- disturbi della sensibilità
In linea generale, se l’estrazione viene eseguita prima dei 25 anni, il paziente ha un decorso post-operatorio più favorevole.