Chirurgia ortognatica nelle malocclusioni gravi

La chirurgia ortognatica si occupa di correggere gravi malocclusioni che non possono essere risolte

con l’uso di sole apparecchiature ortodontiche ma necessitano di un intervento di chirurgia maxillo-facciale.

Le apparecchiature ortodontiche vanno ad incidere sulla crescita dei mascellari e sul riposizionamento dei segmenti dentoalveolari. La chirurgia, anche nei pazienti più gravi, non sostituisce il trattamento ortodontico, infatti ha una funzione di supporto.

L’ortodontista prepara un piano che prevede un primo trattamento ortodontico per spostare ed allineare i denti per correggere la malocculsione mentre il chirurgo maxillo-facciale, che interviene successivamente, si occupa di spostare una o entrambe le ossa mascellari intervenendo sulla parte scheletrica della malocclusione. La crescita sproporzionata della mascella o della mandibola provocano una deformità dentofacciale e un’inversione del morso che può essere corretto con un mix di ortodonzia e chirurgia.

L’obiettivo è di ottenere un viso e un sorriso armonico ricercando il giusto equilibrio tra risultato estetico e funzionale. Ortodonzista e chirurgo operano insieme effettuando un esame estetico del volto del paziente che si andrà ad aggiungere all’analisi dei modelli in gesso e ai tracciati cefalometrici.

Il lavoro dell’ortodonzista è quindi finalizzato alla preparazione prechirugica delle arcate dentarie, di cui va corretta la forma intervenendo sui diametri traversali, livellando il piano occlusale, allineando le arcate e correggendo gli affollamenti.

Inoltre egli andrà ad operare anche sulle compensazioni e sull’inclinazione dei denti, correggendo l’asse degli incisivi che, specie nelle malocclusioni di terza classe, per compensazione, sono inclinati.

 

La malocclusione grave interessa circa il 5% della popolazione e può presentarsi sotto forma di prognatismo mascellare (seconde classi scheletriche) o prognatismo mandibolare (terze classi scheletriche), morsi aperti gravi, laterodeviazioni mandibolari o problemi scheletrici correlate ad apnee del sonno e palatoschisi.

 

L’intervento chirurgico per la correzione di una malocclusione grave non è eccessivamente complesso ma bisogna tenere presente che alcuni soggetti potrebbero avere bisogno di supporto psicologico, a causa del notevole cambiamento a cui vanno incontro. L’intervento di osteotomia consiste in un taglio dell’osso che viene poi spostato, modificato e riallineato. Nel post intervento generalmente non vengono applicate nè garze nè cerotti ma solo del ghiaccio nella zona trattata per le 12 ore successive. Vengono prescritti farmaci antidolorifici e antibiotici per ridurre il rischio di infezione. La dieta è liquida o semi liquida per evitare al paziente di sforzare durante la masticazione o di irritare le ferite all’interno del cavo orale. Gonfiore ed ecchimosi su mento e collo sono normali nei primi 10 giorni.

 

La degenza ospedaliera dura una settimana circa mentre il periodo di convalescenza a casa è di un’altra settimana in cui è consigliato il riposo. Le attività quotidiane possono essere riprese dopo 15 giorni dall’operazione.

 

L’iter terapeutico completo, che comprende ortodonzia prechirurgica, l’intervento chirurgico e la riabilitazione post operatoria possono durare da qualche mese a due o più anni, in base al caso.

Negli ultimi anni sta prendendo piede un iter terapeutico diverso dallo standard sopra descritto che prevede la chirurgia come primo step e l’ortondizia a seguire. In questi casi si salta completamente l’ortodonzia preoperatoria, infatti l’apparecchio viene montato qualche giorno prima dell’intervento e, terminata la convalescenza, si prosegue con il trattamento ortodontico che avrà una durata di circa 6 mesi e mai oltre i 10.

Questo protocollo si basa sulla maggiore propensione ai movimenti ortodontici dei tessuti molli orali e periorali dopo un intervento chirurgico, motivo per cui la durata del trattamento è nettamente minore. Inoltre il rimodellamento dell’osso avviene in maniera più semplice e rapida dopo un trauma chirurgico, per questo è consigliabile iniziare lo step ortodontico nel primo mese post-operatorio.