Gli ultrasuoni in odontoiatria
La paternità degli ultrasuoni viene notoriamente assegnata a Pierre Curie, che nel 1880 scoprì il cosiddetto effetto piezoelettrico nel quarzo. Si parla di effetto piezoelettrico diretto quando avviene la polarizzazione di alcuni materiali cristallini quando una loro deformazione genera una differenza di potenziale, mentre quando vengono sottoposti ad una tensione elettrica, avviene una deformazione elastica, definita effetto piezoelettrico inverso.
Il cristallo piezoelettrico è praticamente il più famoso trasduttore ultrasonico e, se vogliamo, anche il più versatile. Un’applicazione del fenomeno è quella di investire il materiale con un’onda ultrasonica al fine di produrre sul circuito una corrente elettrica oscillante. Le vibrazioni ultrasoniche possono facilmente consentire la divisione delle interfacce tra solido e solido adoperando un certo tipo di vibrazione e tra solido e liquido mediante cavitazione: ecco perchè gli strumenti piezoelettrici sono molto utilizzati anche in medicina e, specialmente, nel campo odontoiatrico.
Appena due anni dopo i primi approcci in medicina, che risalgono al 1950, gli ultrasuoni sono stati subito impiegati in odontoiatria per la preparazione cavitaria. Solo nel 1988 questa tecnica ha fatto il suo ingresso anche nel campo della chirurgia orale e, nel corso di questi ultimi 20 anni, la modalità è stata interessata da notevoli innovazioni, che hanno reso sempre più precisa ed efficace l’applicazione delle attrezzature piezoelettriche.
Ma in cosa vengono applicati esattamente gli strumenti ad ultrasuoni nel settore odontoiatrico? Le attività in cui vengono impiegate le attrezzature piezoelettriche sono molteplici, e tutte di grande importanza: si va dalla preparazione retrograda del canale radicolare, all’esecuzione del taglio osseo, che richiede una grande precisione. Inoltre, tramite questi ultrasuoni, si può procedere ad espansioni di cresta e ad estrazioni dentarie o di elementi anchilosati. Infine, gli strumenti piezoelettrici possono risultare decisivi anche negli interventi ortodontici chirurgici, sia in quelli che riguardano la parodontologia che a livello di implantologia.
E’ specialmente nel campo della parodontologia che l’intervento con strumenti piezoelettrici si sta rivelando sempre più efficace e risolutivo. Il trattamento delle parodontiti, ovvero delle malattie infiammatorie croniche delle strutture di sostegno dei denti, si è sempre basato principalmente sulla rimozione di fattori locali e sul restauro di una corretta architettura ossea, da eseguire con strumenti manuali o meccanici. In entrambi i casi sono emersi dei dubbi riguardo alcune criticità che si verificherebbero con le rispettive applicazioni. L’approccio con gli ultrasuoni ha risolto queste problematiche.
Il dispositivo piezoelettrico, infatti, consente il taglio in modo dipendente dalla micro-oscillazione del manipolo ed è inoltre ben controllabile dallo specialista e, pertanto, più efficace. Questa tecnica provoca un sanguinamento quasi inesistente del tessuto, e la frequenza ultrasonica non intacca i tessuti molli, dato che agisce esclusivamente su quelli duri. In aggiunta, gli strumenti piezoelettrici non provocano necrosi, favorendo la rigenerazione ossea e un ridottissimo dolore post-operatorio. Tra i vantaggi dei dispositivi ad ultrasuoni ricordiamo la produzione di un aerosol che abbatte il rischio di enfisema sottocutaneo.
L’unico neo che può effettivamente essere attribuito all’approccio con apparecchiature piezoelettriche è il maggior tempo necessario per l’asportazione dell’osso, oltre alla necessità di irrigare a dovere la zona “operata”: le onde ultrasoniche hanno energia meccanica che può essere convertita in calore e “intaccare” i tessuti adiacenti. Scarsa invasività, pochissimi rischi, dolore nettamente ridotto e rapida guarigione (con calo dello stress per il paziente), unitamente alla minor incidenza delle emorragie intra e post-operatorie, e alla possibilità per il chirurgo di procedere agli interventi odontoiatrici con procedure facili da padroneggiare, riducendo così al minimo eventuali complicazioni o errori, sono tutti i vantaggi derivati dall’uso di questa tecnologia in ambito dentistico. In conclusione, la recente introduzione degli ultrasuoni in odontoiatria si sta rivelando senza dubbio una mossa vincente.