Legame tra fusobatteri e cancro del colon-retto
Nonostante la sempre maggiore diffusione degli screening di prevenzione, il tumore del colon-retto è attualmente la prima neoplasia per mortalità e la seconda per diffusione nel nostro Paese.
Secondi i ricercatori della Harvard TH Chan School of Public Health di Boston, MA, alcuni microrganismi presenti nella bocca, i fusobatteri, potrebbero provocare o favorire l’insorgenza del cancro colonrettale influenzandone anche la progressione.
Utilizzando il sistema circolatorio, i fusobatteri migrano dalla bocca all’intestino attaccandosi agli adenomi, formazioni polipoidi precancerose, moltiplicandosi, stimolando risposte immunitarie “cattive”, e attivano i geni della crescita della neoplasia.
In particolare, i ricercatori hanno scoperto che vi sarebbe una proteina chiamata Fap2 responsabile della colonizzazione dei fusobatteri dei tumori del colon-retto e delle metastasi.
La proteina, presente sulla superficie dei fusobatteri, riconosce un tipo di zucchero, Gal-GalNAc, presente in abbondanza sulla superficie delle cellule tumorali colonrettali.
La Fap2 danneggia la capacità del sistema immunitario dell’organismo di combattere le cellule tumorali e consente ai fusobatteri di legarsi al tumore accelerandone la crescita.
Il tumore del colon-retto, quando si diffonde, provoca metastasi soprattutto a carico del fegato.
Alcuni campioni di fusobatteri sono stati riscontrati nel fegato di alcuni modelli murini affetti da neoplasia rispetto a modelli sani.
I ricercatori hanno iniettato i fusobatteri in modelli murini con lesioni precancerose e con cancro del colon-retto registrando, nei soggetti affetti da neoplasia, una saturazione dei fusobatteri nei tessuti malati rispetto a quelli adiacenti.
Ma gli studi sperimentali presentano sempre punti di forza e di debolezza che vanno tenuti presenti e questo non fa eccezione.
Nella fattispecie, gli studi sono stati condotti sia su soggetti umani che su modelli murini (punto di forza) ma il meccanismo di sviluppo del tumore in questi ultimi non rispecchia il lento evolversi della neoplasia nell’uomo (punto di debolezza).
Le ricerche future si concentreranno sullo studio del ruolo dei fusobatteri nella formazione, nello sviluppo e nella diffusione del tumore colonrettale.
Con tutta probabilità, sarà impossibile impedire ai fusobatteri di raggiungere l’intestino ma, con l’utilizzo di farmaci specifici in grado di agire direttamente sulla proteina Fap2 o sullo zucchero Gal-GalNAc, verosimilmente, si potrà impedire che l’azione di questi batteri accelerino lo sviluppo del tumore.
Comprendere i meccanismi alla base della migrazione dei fusobatteri e della loro replicazione, fornirebbe delle informazioni preziose per arrestarne l’azione e per lo sviluppo di terapie antitumorali sempre più specifiche ed efficaci.