Odontoiatria e disturbi alimentari
I disturbi alimentari comportano un’alterazione delle abitudini alimentari. Colpiscono prevalentemente le donne e hanno importanti conseguenze psicofisiche tra cui danni alla dentatura.
Anoressia e bulimia, due tra i disturbi del comportamento alimentare più diffusi, sono caratterizzati da vomito, uso cronico di lassativi e diuretici, spasmodica attività fisica. Il disturbo alimentare è facilmente rilevabile dall’odontoiatra attraverso l’ispezione del cavo orale che, generalmente, presenta erosione e sensibilità dentale, ulcere e lesioni ai tessuti molli.
Vi sono diverse patologie del cavo orale direttamente riconducibili a problematiche di tipo alimentare tra cui:
- erosione dentale e discromia
- sensibilita dentale
- assotigliamento degli incisivi
- disfunzione estetica e funzionale
Erosione dentale e discromia
L’autoinduzione del vomito, alla lunga, porta ad un aumento eccessivo dei succhi gastrici che giungono anche nel cavo orale e i cui acidi danneggiano lo smalto provocando l’erosione dei denti con relativa antiestetica discromia con tendenza all’ingiallimento.
Sensibilità dentale
Lo smalto ha la funzione di proteggere il dente. La demineralizzazione del dente, tipico dei soggetti con disturbi alimentari, non comporta solo la comparsa di discromia ma anche l’aumento della sensibilità dentinale nei confronti di caldo, freddo e zuccheri.
Assottigliamento degli incisivi
Gli incisivi sono i denti che subiscono maggiormente le conseguenze dei disturbi alimentari perchè sono quelli più sottili e facili da erodere, con esposizione ad eventuali fratture. L’assottigliamento degli incisivi modifica l’aspetto estetico del volto.
Disfunzione estetica e funzionale
I pazienti affetti da disturbi alimentari presentano anche un accorciamento dei denti che comporta un’assenza di adeguato supporto per le labbra che si assottigliano e collassano invecchiando l’aspetto della persona e che è causato dalla perdita di smalto. Questo processo non comporta solo modificazioni estetiche ma anche funzionali, modificando l’occlusione e interferendo nella capacità masticatoria che viene notevolmente ridotta.
Come intervenire su un paziente affetto da disturbi alimentari
Il ruolo dell’odontoiatra nella diagnosi tempestiva dei disturbi alimentari può essere cruciale e permetterebbe di intervenire con una terapia finalizzata ad arginare le conseguenze della malattia a livello di cavo orale. E’ bene comunque specificare che l’approccio clinico al paziente affetto da disturbi del comportamento alimentare deve necessariamente essere multidisciplinare e comprendere l’intervento psicologico, nutrizionale e farmacologico.
La malattia ad uno stadio iniziale dà sintomi lievi di erosione dentale su cui è possibile intervenire con una terapia correttiva per rallentare il fenomeno mentre l’intervento su pazienti ad uno stadio più avanzato è più complesso e richiede terapie conservative di tipo ricostruttivo e sostitutivo degli elementi dentari con elementi protesici.