Sbiancamento dentale: quale trattamento per non subire danni
Denti completamente bianchi: è il sogno di tutti, specialmente di chi raggiunge una certa età e si rende conto che il colore della sua dentatura non è più quello di una volta. La colorazione naturale, infatti, può perdere via via la “bianchezza” originaria a causa di molti fattori: oltre a quelli prettamente costituzionali, ci sono diversi aspetti che fanno sì che la dentatura possa subire uno sgradevole ingiallimento, che comporta anche delle problematiche dal punto di vista psicologico. Uno stile di vita troppo sregolato, accompagnato ad una scorretta alimentazione, possono facilitare l’insorgere di questa situazione a carico dei denti, senza dimenticare che la progressiva perdita di bianco è dovuta anche ad un fattore inevitabile: l’avanzare dell’età.
Tuttavia esistono dei rimedi che consentono ai pazienti di recuperare il bianco della propria dentatura o, quantomeno, permettono di migliorarne sensibilmente la colorazione. Il procedimento clinico più famoso e praticato è senza dubbio quello dello sbiancamento, che viene usato proprio per donare nuovamente al paziente un sorriso esteticamente piacevole. Va però precisato che si tratta di un processo che richiede massima attenzione e che non è affatto privo di controindicazioni: per questo è opportuno rivolgersi a professionisti del settore, evitando anche un inopportuno fai da te.
Sebbene le penne sbiancanti e i dentifrici ad azione abrasiva presenti in commercio siano strumenti molto utili al raggiungimento dello scopo primario, ovvero lo sbiancamento dentale, i pazienti che intendono recuperare la colorazione della propria dentatura dovrebbero sempre rivolgersi al proprio dentista di fiducia, che sarà in grado di utilizzare le tecniche più all’avanguardia o, in alternativa, potrà indirizzare il paziente verso uno specialista in grado di svolgere il procedimento clinico in maniera accurata, evitando l’insorgenza di fastidiose problematiche.
Come viene effettuato lo sbiancamento dentale professionale? In genere uno dei procedimenti più utilizzati dagli specialisti è lo sbiancamento mediante la tecnologia LED, ovvero l’uso di “luce fredda”. Questa fonte luminosa va ad “investire” un gel a base di perossido d’idrogeno o perossido di carbamide, consentendo la liberazione di ossigeno che successivamente penetra nella struttura del dente. A questo punto vanno a formarsi delle reazioni che scompongono le molecole delle macchie in parti molto più piccole: grazie a questa riduzione, l’eliminazione delle macchie sarà molto più semplice. Lo sbiancamento tramite led è una delle pratiche più gettonate perchè ad oggi è senz’altro una delle più sicure in termini di qualità del risultato: il paziente non subirà alcun danneggiamento allo smalto dentale e, tantomeno, alla gengiva. Dopo l’intervento si può avvertire un leggero fastidio, che dura al massimo qualche giorno (ma accade molto raramente).
Prima di procedere, lo specialista dovrà valutare con attenzione non solo il colore iniziale dei denti, ma anche se il paziente presenta una sensibilità dentinale. In tal caso è sempre meglio avvertire per tempo il dentista, onde evitare di andare incontro a infiammazioni a carico delle gengive, dei tessuti molli e, addirittura, delle guance, qualora il gel a base di perossido d’idrogeno entri in contatto con queste zone. Nelle donne in gravidanza o in allattamento e per i giovani al di sotto dei 12 anni lo sbiancamento dentale professionale viene caldamente sconsigliato, così come per coloro che possono presentare reazioni allergiche ai perossidi.
Una volta stabilito che si può andare avanti con il procedimento clinico, lo specialista predisporrà un’attenta e dettagliata pulizia dentale come primo “step”, per poi passare allo sbiancamento vero e proprio servendosi della luce a LED. Infine, una volta terminato il trattamento, il dentista esperto fornirà le migliori indicazioni al paziente per consentirgli di mantenere a lungo i denti “bianchi”, scongiurando il ripresentarsi delle macchie. Naturalmente anche eseguendo alla lettere tutte le sua indicazioni, è quasi certo che le macchie si ripresenteranno: in genere l’effetto dello sbiancamento (che ha un costo complessivo difficilmente superiore ai 200 euro) dura al massimo 12 mesi. Sarà il dentista stesso a consigliare eventualmente la ripetizione del trattamento dopo un certo lasso di tempo.